Quella dei freni elettromeccanici non e’ certo una novita’ e la loro commercializzazione risale addirittura agli anni ’68 per mano della Aeropiccola di Torino. (vedi foto)
Ritrovarli oggi nuovamente in commercio, come dall’articolo esposto dall’amico Cacciola, mi ha Indotto a pubblicare la mia piccola esperienza in merito.
Spero di fare cosa gradita anche a Sandro, se non altro per vedere a confronto un intervallo di quasi mezzo secolo di tempo !!
In quegli anni ero all’esordio del modellismo RC e di soldi nelle mie tasche ne giravano ben pochi e non volendo rinunciare a quello sfizioso accessorio, forte delle mie nozioni di elettromeccanica, partii con la costruzione “FAI DA TE” .
La costruzione di questi freni elettromagnetici risale al 1970 e li avevo applicati ad un modellino ad ala alta (Skymaster della Aeropiccola) per pura sperimentazione e divertimento.
Il modellino in questione pesava circa 3kg e i freni svolgevano egregiamente il loro compito.
Tenuti gelosamente in un cassetto li ho rispolverati e puliti all’occasione.
La costruzione e’ semplicissima e richiede poco tempo, ma bisogna pur sempre avere o un tornietto o un amico che lo abbia.
L’elettromagnete e’ costituito da un corpo esterno in ferro, una bobina interna ed un disco esterno di frizione..
Mentre per le parti meccaniche basta fare riferimento agli schizzi riportati, per la bobina vanno spese due parole.
E’ composta da un rocchetto sul quale verra’ avvolto del filo necessariamente smaltato per evitare cortocircuiti. Per chi vuole avere una bobina che dia una forza di attrazione maggiore, non deve fare altro che rivedere un semplice calcolo dal quale si evinceranno spire/sez. filo/n° spire ecc ecc.
Il rocchetto l’ho costruito con cartoncino di pagina di quaderno (Sp. circa 0.3mm) seguendo lo schizzo allegato. Cioe’ ho assemblato per primo un tubetto del dia. Int. 7mm sul quale ho praticato una serie di intagli (da 6 a 8) su entrambe le estremita’.
Ho ritagliato n° 4 dischetti in cartoncino 0.3 dia est. 24mm. Ho aperto a fiore una estremita’ del tubetto, vi ho infilato due dischetti e ho aperto a fiore l’altra estremita’.
Su un perno dia 4mm ho infilato il tubetto con i due dischetti e seguendo l’andamento dello schizzo, ogni fiore viene incollato con colla tra due dischetti.
Il filo smaltato che vi verra’ avvolto ha la sezione di 0.15mm e circa 13mt di lunghezza.
Avvolgere le spire sempre nello stesso senso cercando di sfruttare al meglio il poco spazio a disposizione nel rocchetto, dando la giusta tensione al filo facendo attenzione a non strapparlo……….o dovrete ricominciare daccapo !!
Fare in modo che dal corpo freno sporgano due spezzoni di filo di almeno 50cm o una lunghezza tale da permettervi poi di entrare in fusoliera fino ai collegamenti. Avere cura di questi spezzoni, infilandoli in una guaina di termoretraibile.
La alimentazione sara’ data una pila a 9V.
I freni saranno azionati tramite un microinterruttore o tramite circuito commerciale, al passaggio del minimo gas o int. supplementare.
Il costo attuale dei freni elettromagnetici in commercio e’ oggi abbordabile potrebbe dissuadere dal cimentarsi in questa piccola avventura, ma io penso che esista sempre qualcuno che abbia voglia di mettersi in gioco e poter dire sulla pista : ….questo l’ho fatto io e funziona !!
Accludo in calce una formuletta che potra’ aiutare chi vorra’ provare .
Negli elettromagneti affinche’ il flusso si richiuda e’ necessario che aderiscano al carico le 2 estremita’ esempio usando un nucleo a ferro di cavallo altrimenti il flusso si chiude in aria che ha una permeabilita’ 2000 volte inferiore al ferro…………..comunque la formula e’:
F=4 x 3.14 x 10EXP-6 x (N x I /L)2 x S X P = NEWTON
dove:
N=numero spire
I=corrente in ampere
L=lunghezza dell’avvolgimento in metri
S=sezione del nucleo in metri quadrati
P=permeabilita magnetica =1 per aria 2000 per ferro
Ciao, ho visto che sei un esperto in carrelli elettromagnetici. Ti chiederei se tu potessi aiutarmi, ne ho un paio per il mio modello Viper jet e non capisco perchè uno dei due si blocca un secco mentre l’altro frena progressivamente alla mia volontà di frenata
Grazie molte per una tua risposta, te ne sarei molto grato
Un saluto
Lorenzo
Occorrono molte più informazioni per poter valutare cosa stia accadendo ai freni e, immagini.
Ciao Lorenzo,
non chiamarmi “esperto”…….hahaa…..sono solo un aeromodellista tuttofare che do’ una occhiata in qua e in la e carpisco suggerimenti.
I tuoi freni sono come quelli della Kavan sull’articolo in questo blog, di Sandro Cacciola ?
Oppure il tuo sistema e’ corredato anche da un circuito elettronico che regola il flusso del voltaggio da inviare alle bobine?
Seguendo la tua esposizione del problema mi viene da pensare come sopradetto.
Bisognera’ ricercare il guasto su tre strade :
1) Controllare con apparato che le bobine assorbano entrambe (sotto carico) lo stesso amperaggio.
2) Controllare che le superfici delle parti metalliche (tamburo bobina e disco mobile su ruota) non
presentino abrasioni, o corpi estranei.
3) Controllare che l’eventuale Circuito Elettronico (CE) accluso non sia malfunzionante
Dalla tua descrizione del problema mi viene da pensare subito ad un malfunzionamento del CE al punto 3.
Adesso mi dovrai dire se quello che ho scritto e’ corretto.
Ciao da Sergio